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Infiorescenze di canapa

Infiorescenze di canapa

La canapa è stata una coltura importante nel corso della storia umana per cibo, fibre e medicine. Nonostante i notevoli progressi compiuti dalla comunità di ricerca internazionale, la biologia di base delle piante di infiorescenze di canapa non è ancora sufficientemente compresa. Sono necessari obiettivi chiari per guidare la ricerca futura. Essendo una pianta semi-addomesticata, la canapa ha molte caratteristiche desiderabili che richiedono miglioramenti, inclusa l’eliminazione della rottura dei semi, il miglioramento della quantità e della qualità della fibra staminale e l’aumento dell’accumulo di fitocannabinoidi. Anche i metodi per manipolare il sesso delle piante di canapa saranno importanti per ottimizzare i raccolti di semi, fibre e cannabinoidi. Attualmente, la ricerca sul miglioramento dei tratti è ostacolata dalla mancanza di tecniche molecolari adattate alla canapa.

Canapa: una pianta sfaccettata e diversificata

Il genere Cannabis (comunemente classificato nelle specie Cannabis, Cannabis sativa e Cannabis ruderalis ) è stato utilizzato per cibo, fibre e medicine per oltre sei millenni . A seconda dell’uso, la cannabis è organizzata in due gruppi distinti: marijuana e canapa. La marijuana, usata principalmente a scopo ricreativo per le sue proprietà inebrianti, può avere valore medicina. Al contrario, la canapa è apprezzata per i suoi composti medicinali, fibre e semi che sono usati collettivamente in oltre 25 000 prodotti conosciuti. Rispetto alla marijuana, i composti medicinali di interesse presenti nella canapa non sono inebrianti, ad esempio il cannabidiolo (CBD). Nei paesi europei e nordamericani, per essere legalmente classificata come canapa, la coltura non può contenere più dello 0,2% o 0,3% rispettivamente del composto inebriante Δ9 -tetraidrocannabinolo (THC). Questo livello di THC nella Cannabis è insufficiente per indurre intossicazione. Le differenze nelle pratiche culturali di marijuana e canapa determinano variazioni minori nelle morfologie, consentendo una certa distinzione tra queste due colture.